korekutā e un sacco di altri nomi. Perché?

Una presenza online

Frequento la rete da più di due decadi ormai e in tutti questi anni, considerato come mi appassionano questi argomenti, è assolutamente logico per me aver tentato più volte di costruire una presenza online. Naturalmente, sempre per come sono fatto e per la mia difficoltà nel darmi in certi casi un punto di arrivo, molti di questi ‘progetti’ – chiamiamoli così – sono rimasti chiusi in un cassetto o in più cartelle di qualche hard disk.

Dal semplice blog contenitore al sito tematico vero e proprio, alcuni dei progetti in questione hanno avuto una lunghissima gestazione, con ore e ore di lavoro, ricerca e preparazione, senza però arrivare mai a una vera e propria conclusione. Altri, seppur per breve tempo, hanno avuto più fortuna e in qualche forma hanno avuto una propria vita online. Risale al 2006 il mio ultimo tentativo concreto di tenere un blog, prima su Blogger e poi su WordPress.com, in cui raccogliere “cose e contenuti che mi piacciono”. Un tentativo che è durato poco, appena più di un anno, prima di trasformarsi e migrare in varie forme su Tumblrche mi fece dedicare per un po’ di tempo al cosiddetto ‘microblogging’.

Andando indietro nella memoria, è possibile trovare tracce di miei contenuti su piattaforme che oramai sono solo un ricordo del passato, di chi frequenta la rete da decenni. Piattaforme come Geocities prima e Tripod poi, a livello globale, o per restar sul suolo italico alla prima Altervista, luoghi virtuali che hanno scritto la storia della rete rendendo possibile la realizzazione di pagine personali a praticamente qualunque internauta. Sono decine però gli strumenti che ho utilizzato, talvolta anche solo per un breve periodo, vuoi per la curiosità di provare un nuovo servizio, vuoi perché la nuova piattaforma offriva sempre qualcosa in più rispetto alla precedente.

Ma, oltre alla presenza online per puro passatempo o per la passione a un tema specifico, è sempre esistita, a causa di ciò che è (o è stata nel tempo) la mia posizione lavorativa, l’esigenza di raccogliere in un qualche posto tutte le cose prodotte. Come spesso accade in questi casi, si ha il tempo per farlo per gli altri – che sia su commissione o meno – ma mai per se stessi.

Oggi, nel 2020, a causa della pandemia globale e alle restrizioni da lockdown con tempo libero forzato, ho deciso di rimettere insieme tutto ciò che  idealmente negli anni avrei voluto fare, creando una nuova presenza online atta a raccogliere l’eredità di quei progetti. Per farlo ho scelto di usare il nome unico di korekutā e di dar vita al suo interno cinque spazi, ciascuno con una propria identità.

B5

Uno spazio dedicato a quello che non trova posto nelle altre aree e che ha bisogno di un raccoglitore in cui stare. Una serie di contenuti non necessariamente collegati tra loro se non attraverso un mio interesse.

FBRK™

Uno spazio dedicato ai mattoncini LEGO®: la nuova casa di Fabbbbbricks™ con la raccolta delle sue MOC e dei suoi progetti. Gallery dagli eventi e contenuti da leggere, guardare o da scaricare che potrebbero risultare anche interessanti.

KaijuMostri

Uno spazio dedicato ai mostri che arrivano dal Giappone e, più recentemente, dagli Stati Uniti. Una raccolta di dati storici, filmografie, notizie, media e memorabilia. In pratica quello avrebbe voluto e dovuto essere godzilla.it.​

systemnoise

Uno spazio dedicato alle cose visive. Dai caratteri tipografici alla grafica fino alla passione per il Desktop Publishing: da PageMaker a InDesign senza passare per QuarkXPress. Uno spin-off di qualcosa che non esiste più.

underscoreG

Uno spazio dedicato a quello che, oltre a farmi divertire con gli amici o in solitaria, mi permette di sbarcare il lunario. Giochi da tavolo, di carte, con le miniature o con i dadi. Giochi analogici da stampare e giocare. Giochi.

korekutā?! Ma che significa? Da dove viene?

Il significato non è casuale ed è collegato a un altro nickname che ho scelto tempo fa quando, dopo tanti anni, mi sono finalmente registrato su Reddit con un nome nuovo. Volevo un qualcosa che non fosse riconducibile a un tema particolare, ma una parola che potesse raccogliere tutti i miei interessi. La scelta è infine ricaduta su IlCollezionistaun nome di sicuro banale, ma era libero e in fondo è esattamente quello che sono, un collezionista!

Quando però mi sono trovato davanti all’esigenza di creare un nuovo profilo sul PlayStation Network e all’impossibilità di usare quel nuovo nickname – perché già preso da qualche altro utente – ho dovuto iniziare a pensare a un’alternativa e, considerato che non volevo aggiungere un suffisso/prefisso con numeri o altro (come sempre), mi è venuto in mente che potevo impiegarne la versione tradotta, aggiungendo così un tocco esotico.

Ovviamente, la mia prima e unica scelta, da bravo “Uomo del Giappone”, è stata la lingua del Sol Levante, che con una veloce traduzione mi ha restituito コレクター Traslitterato in Rōmajidiventa appunto korekutā ovvero collezionista.

Anche se ero già abbastanza convinto della bontà della traduzione, ho successivamente chiesto conferma a chi la lingua la conosce, dato che “a ritrovarsi con scritto involtino primavera è un attimo!” [semicit.].